Nell’individuare il luogo più adatto per una biblioteca è necessario considerare quale rapporto si andrà a generare tra il servizio e l’area che lo accoglie. La posizione ottimale è senza dubbio baricentrica nei confronti del bacino d’utenza. A questo scopo la centralità, che deve rispondere a criteri di accessi-bilità, può essere rafforzata dalla capacità di richiamo della biblioteca stessa, dal suo essere in grado di colpire l’attenzione e l’immaginazione, diventando, a vari livelli e secondo la sua dimensione, punto di riferimento per la comunità. Ciò può accadere non solo nei contesti già caratterizzati come cen-trali, ma nelle aree periferiche, dove potrebbe diventare elemento ca-talizzatore per un nuovo nucleo centrale urbano. Ad esempio nel progetto della Nuova Biblioteca Civica di Torino (progettata da Mario Bellini ed in fase di realizzazione) il sito scelto è in una via di riqualifi cazione di particolare importanza per la città, in prossimità di altre importanti funzioni urbane. Nei centri storicamente consolidati, invece, appare evidente come la sola possibilità d’inserimento sia quella di riutilizzare organismi edilizi esistenti. Ciò introduce a un problema più complesso, quello del recupero e dell’ampliamento delle biblioteche esistenti, tra le quali è necessario operare una distinzione tra tipologie: Per le biblioteche pubbliche, di divulgazione, la necessità di ampliamento può essere in parte aggirata con una buona programmazione, che sappia prevedere un punto di equilibrio nella crescita delle Raccolte oltre il quale gli scarti e le acquisizioni dovrebbero pareggiarsi.